lunes, 22 de diciembre de 2014

Nostra Signora di Coromoto Patronessa di Venezuela

La Santa madre di Dio appare nel 1651 al capo della tribù chiamato il Cospes Coromoto e sua moglie dicendo loro: “Andare a casa degli uomini bianchi per versare l’acqua sulla testa e così arrivare al cielo”. Sacramento del battesimo.
Tempo dopo l’08 settembre del 1652, la bella signora apparve di nuovo, lasciando nelle mani del Cacique Coromoto questa santa reliquia con la sua immagine, che oggi si trova a Guanare Portuguesa Stato nella Basilica Minore di Nostra Signora di Coromoto o Santuario Nazionale.
Attraverso la devozione a questa piccola sacra immagine che misura 2,5 centimetri di altezza e 2 centimetri di larghezza, è stato raggiunto grandi miracoli e rinnovamento della fede, così durante l’anno 1942, nostra Signora di Coromoto è stata chiamata con il titolo di Patronessa di Venezuela.
Nel mese di marzo anno 2009, è stato raggiunto a mettere insieme un team di esperti per il lavaggio o sbiancamento e spostato in una nuova casella. Il team interdisciplinare, hanno condotto studi microscopici dove rilevato elementi che fino ad ora erano sconosciuti. È stato dimostrato l’autenticità della sacra reliquia come un prodigio di Dio, sono stati trovati risultati sorprendenti: presenza di diversi simboli indigeni, la corona della Vergine e del bambino sono tipicamente indigene. il Occhi della Vergine di misura 1 mm essi hanno la presenza di iride, e di osservare in profondità l’occhio sinistro, ha le caratteristiche di un occhio umano, il bulbo oculare si differenzia chiaramente, il dotto lacrimale, il iride, e un piccolo punto di luce, dove si potrebbe vedere una figura umana con caratteristiche particolari, fino ad ora si pensava che occhi della Vergine erano semplici punti.
Ci dia la grazia di Dio e la Beata Vergine Maria per questo grande miracolo e pregare tutti: “Nostra Signora di Coromoto Patronessa di Venezuela, rinnovare la fede in tutto il nostro paese”. Amen
Nota: Devoti della Vergine di coromoto non parlano italiano, ci scusiamo per gli errori di traduzione